Qualcuno ricorda ancora i banchi di legno con i calamai, il pennino da non spuntare e da intingere bene; le odiose macchie di inchiostro che imbrattavano mani e vestiti , se poi finivano sul quaderno, ti costringevano a strappare la pagina e a rifare tutto daccapo . E poi ancora, la temuta bacchetta del maestro, il pallottoliere per imparare a contare, la stufa di terracotta da non lasciar spegnere, i grembiuli neri con i fiocchi rosa o azzurri…Erano i tempi in cui lo Stato cercava di combattere l’analfabetismo, spesso però si evadeva l’obbligo scolastico per necessità e mandare a scuola i figli era un lusso che molti non potevano permettersi .